
LE ALGHE
di Claudio Brinati
La Laguna di Orbetello si estende per una superficie di circa 2.700 ettari ed è costituita da due bacini quello di ponente e quello di levante separati dall’omonimo istmo. La Laguna di Orbetello deve considerarsi uno stagno costiero, infatti le lagune si differenziano dagli stagni per l’influenza delle maree, che ne determinano le caratteristiche morfologiche ed ambientali.
​
I bacini di Orbetello con fondali pressocché piatti e con profondità massima pari a 1,5 m. sono privi dei caratteri morfologici tipici delle lagune ed inoltre i due bacini non si hanno di vere bocche lagunari che li mettono a diretto contatto con il mare, ma unicamente alcuni varchi o canali, che di fatto relegano la circolazione delle acque e l’ossigenazione delle stesse in maniera prioritaria all’azione dei venti.
A seguito dello scarso ricambio con il mare questo ecosistema presenta fenomeni di forte distrofia ed eutrofizzazione; tali situazioni hanno portato negli ultimi decenni all’aumento della presenza di macrofite bentoniche con contestuale riduzione delle praterie di fanerogame oltre allo sviluppo di pleustofite e delle periodiche fioriture fitoplanctoniche.
​
Tra i popolamenti algali maggiormente presenti abbiamo Valonia aegagropila, un alga con il corpo vegetativo costituito da vescicole subcilindriche di colore verde scuro, le singole vescicole collegandosi fra loro sviluppano complessi globulari di dimensioni variabili. La sua forma sferica deriva dal rotolamento sul fondale dei talli dovuto al movimento delle masse d’acqua. Sempre tra le alghe verdi si ha la presenza di Chaetomorpha linum con talli filamentosi che vanno a formare ammassi galleggianti anche di dimensioni notevoli.
​
Le principali alghe rosse nella laguna di Orbetello sono ascrivibili entrambe a specie idrofite ed in particolare abbiamo Sphaerococcus coronopifolius, con talli di un colore rosso brillante, Gracilaria verrucosa ed Alsidium corallinum, entrambe queste altre specie con un caratteristico colore rosso bruno più o meno acceso. Mentre Sphaerococcus coronopifolius può raggiungere altezze anche di 30 cm ed è presente non solo in aree lagunari ma anche nei livelli intermedi ed inferiori del piano infralitorale le altre due specie sono tipiche di ambienti con presenza di scarso moto ondoso e interessati da un ridotto idrodinamismo.
Sulle rive della laguna tra i diversi popolamenti vegetali alofili dobbiamo menzionare Salicornia patula, specie diploide che si sviluppa sulle sponde su substrati di natura sabbioso-limosa, spesso ben drenanti, dove la durata dell’inondazione non è costante e che tendono a disseccare durante la stagione estiva. La pianta risulta commestibile ed è particolarmente apprezzata nella cucina di mare, fiorisce in stagione estiva.